Parrocchia Santi Pietro e Paolo

Pellegrinaggi

Il Pellegrinaggio è la metafora della vita. Nelle diverse religioni rappresenta l’incontro con il sacro.

La parrocchia dei S.S. Pietro e Paolo Apostoli promuove i pellegrinaggi nei luoghi della fede per animare la conversione dei fedeli, l’incontro con il Signore nei santuari e l’impegno domenicale e quotidiano nella propria realtà ecclesiale.

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        Nell’Antico Testamento il pellegrinaggio dei pii Israeliti era verso i templi di Betel (Amos 7,13) e di Silo (1 Samuele 1,3), in cui c’era l’Arca dell’Alleanza, che custodiva i 10 comandamenti. Dopo la metà del 10° secolo avanti Cristo, verso il tempio di Gerusalemme, dove era stata trasportata l’Arca.

        Gesù stesso si è fatto “pellegrino”, quando viene presentato al tempio (Luca 2,22-38) e quando, dodicenne, insieme a Maria e Giuseppe, sale a Gerusalemme per la festa di Pasqua (Luca 2,41-50).

        Durante la sua vita pubblica Gesù più volte sale al tempio, fino all’ultimo pellegrinaggio, in  cui si offre al Padre come “Agnello immolato” sull’altare della croce (Matteo 21-27; Marco 11-15; Luca 19,28-23,49: Giovanni 12,12-19,35).

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        Nella Chiesa i pellegrinaggi si sviluppano nei secoli verso la Terra Santa, specialmente a Betlemme e Gerusalemme; verso  Roma, sulle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo, e a Santiago de Compostela in Spagna, sulla tomba dell’apostolo Giacomo.

        Inoltre, dove c’è il ricordo di un martire, la tomba di un santo, l’apparizione della Vergine Maria o di S. Michele arcangelo.

        Ma il pellegrinaggio più importante e più breve è dentro se stessi, nel proprio intimo, con la conseguente conversione del cuore e l’affidamento alla Misericordia di Dio in  Cristo Gesù.

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Viaggiatori con il cuore

Secondo un antico aforisma arabo, esistono tre tipi di viaggiatori. C’è chi procede solo con i piedi: è il mercante, i cui viaggi sono sempre e solo un transito per luoghi, con un’altra finalità in mente. C’è poi chi avanza per strade e città con gli occhi: volendo scoprire e sapere, sostare davanti ad antichi monumenti, ammirare opere d’arte e paesaggi. Costui è il sapiente o, più modestamente, diremmo oggi, il turista, Infine, c’è chi viaggia col cuore: è colui che cerca di individuare nello spazio “la luce della perla segreta”. Ebbene costui è il pellegrino.

Fuor di metafora, quella “perla segreta” è la spiritualità che ha il suo emblema nei santuari o negli spazi di silenzio mistico. Il nostro globo è da sempre sottilmente avvolto nella rete di questi viaggi del cuore. Pensiamo al pellegrino ebreo che già nella Bibbia è descritto mentre ascende a Gerusalemme per le grandi solennità e sente su di sé questa benedizione: “Beato chi trova nel Signore la sua forza  e decide nel suo cuore il santo viaggio” (Salmo 84,6). Pensiamo alla folla di pellegrini cristiani che hanno continuato a puntare su Gerusalemme e che poi si sono rivolti a Roma, alle tombe dei martiri o dei santi, come a Santiago di Compostela, o ai santuari mariani di Lourdes, Fatima e Loreto. Il Pellegrinaggio è quindi un atto simbolico universale che ha in filigrana una triplice meta: si va alla ricerca di Dio (la preghiera), del proprio io autentico (la conversione) e del prossimo, soprattutto sofferente, che cammina accanto a te. E’ per questo che il pellegrinaggio è sostanzialmente un’epifania di fede ed è un gesto esistenziale, che intreccia in sé dimensioni mistiche e corporee, ricerca e certezza, grazia salvifica e grazie salutari.

(Da un articolo del Cardinale. G. Ravasi per la rivista “Qui Touring” nov. 2006.)

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Pellegrinaggio fatti

  1. Terra Santa (31 ottobre – 4 novembre 2022)
  2. Santuario della Madonna dello Splendore – Giulianova (TE) e di

S. Gabriele dell’Addolorata – Isola del Gran Sasso (TE) (8 ottobre 2022)

  • Musei Vaticani e catacombe S. Callisto – Roma (25 giugno 2022)
  • Santuario del Volto Santo di Gesù – Manoppello (PE) (6 novembre 2021)
  • Santuario Madonna del Rosario – Pompei (18  settembre 2021)